Published on Luglio 9th, 2017 | by Giovanni De Gregorio
0LA VERA VACANZA
Ecco giunto il tempo delle vacanze! Da giugno a settembre ecco scattare in ognuno di noi, sia che possiamo o che non possiamo permettercelo, il timer delle vacanze.
“Che bello! Ci voleva proprio questa vacanza! Mi sono davvero divertito, sono riuscito a rilassarmi e a ricaricarmi completamente. Adesso che sono tornato ho ripreso con tanta energia tutte le mie attività che non ne sento neanche più il peso, anzi non vedo l’ora di iniziare la giornata per cavalcare l’onda!”
Quante volte abbiamo desiderato che le nostre vacanze andassero proprio così! Purtroppo guardandoci un attimo alle spalle dobbiamo ammettere come questo raramente sia accaduto. La maggior parte delle volte, le vacanze hanno aggiunto solo stress ad altro stress. La fatica di decidere il posto più conveniente in termini di qualità/prezzo, magari sfruttando l’ultimo last minute disponibile. L’affollamento o il sovraffollamento trovato nel luogo di vacanza, per non parlare poi dello stress del viaggio per il traffico incontrato durante il percorso. Ed ecco che quella che doveva essere la mia vacanza si è trasformata in un viaggio della speranza che come effetto mi ha fatto tornare ancora più stanco di prima!
Non ci siamo! Andare in vacanza non può essere questo!!!
Vacanza deriva dal latino “vacatio” che significa vuoto. Ci rendiamo conto? Per essere in vacanza noi dovremmo fare spazio, creare vuoto sia fuori ma soprattutto dentro di noi, ed invece ci andiamo a riempire di cose che ci ingolfano ancora di più!!! Assurdo…ma vero!
La vera vacanza è questa: è creare vuoto [vacatio], rispetto al tutto pieno che ti ingolfa, che ti appesantisce.
[Antonio G. Tallerini]
Giò, ma io mi annoio a stare senza far nulla! Come passerò il tempo??
Pensate un po’..! Dopo un anno a riempire sempre il tempo non riusciamo a fare più silenzio? E seppur lo facessimo solo per riposarci sarebbe già qualcosa di rivitalizzante..!
Ma cosa si fa in una vacanza passata a creare vuoto?
Si impara a gustare! Gustare le cose che avremmo sempre voluto fare, ma che non abbiamo mai avuto il tempo di realizzare. Si rallenta il ritmo interno con lo scopo di accorgerci di tutto quello che ci passa davanti e scegliere solo quello ci siamo prefissi di assaporare. E addirittura, possiamo arrivare con un po’ di allenamento a gustare anche le nostre sensazioni e i nostri stati emotivi.
Restare in contatto con noi stessi significa allora poter contattare finalmente le nostre energie, con il piacere che ne possiamo trarre mano mano che ci avviciniamo sempre di più a noi stessi.
E’ come lo sfogliare una margherita finché non ti accorgi che stai davvero contattando qualcosa di familiare ed intimo..
La vera vacanza la prendi quando sai gustare parti di te che altrimenti sei portato a disconoscere e ad allontanare dalla tua coscienza. Lì contatti l’energia. Lì ci sei. E’ bello perché crei la tua vera vacanza cioè l’assenza di contenuti e cominci a contattare una centralità. I veri contenuti non ci sono, stai facendo vacanza, cioè stai svuotando quello che abitualmente è tutto pieno, ti ingolfa e ti obbliga ad identificazioni svilenti. E’ gustare il tuo esserci più vicino al Sé.
[Antonio G. Tallerini]
Ehi, Giò, ma fra poco mi dirai pure che devo mettermi a pregare…e così stiamo apposto!?!
Non proprio, perché per stimolare le papille gustative dello Spirito è necessario un po’ più di pazienza. Perché quel gusto non arriva immediato come il sapore di un qualunque prodotto.. Si tratta di un sapore più sottile! Ce lo dice anche Assagioli:
Noi invochiamo appassionatamente Dio e ci lamentiamo della Sua apparente lontananza.
Ma come può Egli entrare in noi, finché siamo tutti “occupati” e preoccupati di noi stessi, degli altri e di innumerevoli cose? Perché Egli venga occorre che tutto il resto vada, o almeno si limiti, si faccia da parte.
Si noti: tutto il resto, cioè anche le cose buone. Occorre che noi ci vuotiamo: allora Egli ci riempirà.
…Coloro che sanno così “vuotarsi” da ogni attaccamento e possesso interno
sono i veri “poveri in ispirito” cui è concessa la visione di Dio.
[Roberto Assagioli]
Sursum corda! Non mi resta altro che augurare a tutti noi una vera vacanza, dove davvero possiamo finalmente iniziare consapevolmente ad assaporare e gustare profondamente la cosa davvero più preziosa: e cioè NOI STESSI!